Paolo Cecchin apre il concerto dei Nomadi

DUE GENERAZIONI A CONFRONTO

Apertura concerto NomadiMarostica (Vicenza), 25 giugno 2010 – La freschezza di un cantautore esordiente che si misura con l’esperienza di chi calca i palcoscenici da 47 anni. Così venerdì 25 giugno, nella pittoresca cornice a cielo aperto di Piazza degli Scacchi a Marostica (Vicenza), due generazioni di musicisti si sono incontrate, in un dialogo dinamico che ha visto sul palco Paolo Cecchin, giovane artista vicentino al suo primo album, ad aprire il concerto di una band storica come i ‘Nomadi’.

Accompagnato dai suoi musicisti, Francesco Tessarolo Crobu (basso) e Paolo Pagliani (batteria), il cantautore 27enne di Bassano del Grappa ha proposto i brani dal suo disco d’esordio ‘Nel mio mondo’, in uscita il 10 luglio su iTunes. Ad ascoltarlo, nel tepore di una serata estiva e nella minaccia scongiurata di un temporale in arrivo, si sono fatti avanti a centinaia i primi fan dei Nomadi, giunti in piazza già dal pomeriggio con zaini, coperte e vettovaglie, per assicurarsi un posto in prima fila.

Imbracciata la chitarra, Paolo ha aperto la serata con l’inedito ‘Spero’, un brano accattivante e vivace che ha saputo conquistare fin da subito le simpatie del pubblico. Mostrando padronanza sia nella voce che nello strumento, ha poi proseguito sulle note di ‘Non mi importa’, primo singolo estratto dall’album, intervallando gli inediti con una cover, ‘La nostra relazione’ di Vasco Rossi.

I 40 minuti di concerto sono scivolati via veloci fra testi ironici e personali, costellati di amori ed eteree presenze femminili. Ritmi incalzanti di rock’n’roll hanno lasciato spazio a brani dal respiro più melodico e avvolgente, come nel caso di ‘Destino’, canzone su cui Paolo ha voluto ringraziare proprio il suo destino ”che mi ha portato qui questa sera”.

Pur giunto a Marostica per sentire una colonna portante del pop-rock italiano, con ben 55 dischi all’attivo, il pubblico dei Nomadi ha apprezzato e raccolto gli spunti germoglianti della musica di Paolo, tanto che una fan a ridosso del palco l’ha ricoperto di una pioggia di brillantini argentati, a rendere l’atmosfera ancor più suggestiva.

Dopo una seconda cover (‘Milano e Vincenzo’ di Alberto Fortis) e dopo una sterzata rock con la martellante ‘Dissolvenza in nero’, Paolo ha chiuso la sua performance con un lentone finale, sulle note sognanti ed intime de ‘La tela del ragno’. Salutato da un applauso unanime, il suo concerto ha messo d’accordo tutti, dagli spettatori maturi che gli hanno stretto la mano, alle fan più giovani, già pronte a chiedergli un autografo o una foto ricordo, in attesa del prossimo live.